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Se non si è d’accordo, uno straccio di spiegazione dovrebbe pur esserci.

“L’arroganza del potere” + “deve esistere un pensiero unico” + “ti ignoro per non darti importanza” = azione politica immobile, con dichiarazioni post-adolescenziali. Da qui una bella riflessione del nostro Ambrogio Coppotelli.

Un tempo votavo PCI. Successivamente ho seguitato a dare la mia fiducia politica al PDS, ai DS, all’ULIVO e, infine, al PD fino all’era ‘Bersani’ ma anche in occasione delle ‘primarie’ per l’elezione del nuovo segretario del partito.
Oggi, rimasto coerente ai miei ideali politici di sinistra, quella autentica, che guarda ai cittadini, soprattutto ai più indigenti, il PD non lo voto né più mai lo voterò, né in campo nazionale né in campo locale. Perché questo PD ormai rappresenta solo se stesso, avulso com’è dalla società in cui viviamo e della quale ha scarsa se non zero considerazione.
Ma la discussione sul PD nazionale necessiterebbe di ben altro discorso perché in esso s’incrociano perversamente interessi economici con opportunismi personali.
Ciò detto, vorrei avanzare qualche riflessione spassionata sulla Amministrazione della mia città.
Premetto che ne conosco tutti i componenti ad alcuni dei quali mi legano anche rapporti d’amicizia.
Ma, e questo lo voglio sottolineare, quando è l’ora di pranzo e l’ora di cena, mangio a casa mia. Anche perché la cucina di mia moglie è ottima e con una punta di orgoglio oserei dire quasi invidiabile.
Ciò per significare che pregiudizialmente non sposo la causa di nessuno, né della maggioranza né dell’opposizione, se prima non ho messo in moto i miei neuroni che prima memorizzano, poi riflettono e infine giudicano.
Il fenomeno non è nuovo ma in questi ultimi tempi ha assunto dimensioni sproporzionate: ci si sta ‘scannando’ su problemi seri che interessano la comunità quando, al contrario, si dovrebbe collaborare in sinergia per cercare di trovarne adeguate soluzioni.
Una maggioranza spocchiosa che in assise non fa altro che alimentare scaramucce, se non peggio; atteggiamenti arroganti; irregolarità procedurali; trasparenza pari a zero; opposizione a prescindere anche se una proposta dell’opposizione è degna di essere considerata e approfondita; sguardi, peraltro malcelati, per mandare segnali ai colleghi…e chi più ne ha più ne metta.
E poi, colmo dei colmi, avere anche il coraggio di affermare che l’opposizione è demagogica, rancorosa, sterile, improduttiva, non fa altro che mettere i bastoni tra le ruote della buona (?) macchina amministrativa…
Ricordo ancora adesso l’Assise dove la minoranza presentò alcuni emendamenti su provvedimenti importanti quali il Regolamento dei finanziamenti alle Associazioni che operano nel sociale, sgravi fiscali alle attività commerciali e artigianali – che adesso, folgorata sulla via di Damasco, la maggioranza ha finalmente deliberato anche se parzialmente -, trasparenza nell’affidamento di appalti per opere pubbliche e tant’altro, tutti sistematicamente bocciati.
Ma la cosa che, se non fosse grave, susciterebbe solo ilarità è questa: quando si passa alla votazione su qualsiasi proposta, va da sè che essa può essere approvata o respinta. Ora è chiaro che chi la fa l’appoggia e l’approva ma chi non l’appoggia e, quindi, non l’approva, perché non spende due parole di spiegazione al pubblico presente circa i motivi del suo dissenso? Anche perché tra gli astanti ci potrebbe essere anche qualche elettore di quel politico che esprime la sua contrarietà semplicemente rimanendo seduto sul suo scranno in religioso silenzio e che magari si potrebbe chiedere come mai una proposta di buon senso non l’ha approvata.
Se non si è d’accordo, uno straccio di spiegazione ci dovrebbe pur essere. Se ciò non avviene, si ha la netta sensazione di aver solo ubbidito a ordini scuderia con buona pace dell’onestà intellettuale e dell’autonomia di pensiero.

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Tramite il gruppo civico Cambiare partecipo ad un progetto di rinnovamento della classe politica di Ferentino. Con questo sito internet cerco di informare e creare una discussione trasparente circa le scelte operate dall'amministrazione comunale.   Lavoro in architettura e restauro, progettando e realizzando ambienti, strutture, arredi ed oggetti tramite la mia azienda, Fornaci Giorgi, che produce pavimenti, rivestimenti ed elementi architettonici in cotto fatto a mano.   Mi interesso di arti visive, interfacce uomo macchina, applicazioni internet. Ho il pollice verde ed amo mia moglie Domitilla e nostra figlia Charlotte.   In passato ho collaborato con Wikipedia, Ubuntu, Live Performers Meeting, Il Cartello per la promozione e diffusione delle arti, Greenpeace, Festival Arrivano i Corti, Il Giardino delle Rose Blu, Il Gabbiano.



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