Indagine: Farmacie Comunali di Ferentino in rosso
In breve. Le farmacie comunali di Ferentino rappresentano un patrimonio pubblico che ha sempre funzionato. Generando utili, portano anche soldi nelle casse comunali per realizzare altre opere e servizi. Dal 2009 invece le Farmacie accumulano debiti, e il valore della società è ampiamente diminuito.
Offriamo questi documenti al cittadino che vuole informarsi.
La mia opinione? Servizi pubblici come Farmacie, Raccolta differenziata, Sistema idrico e Trasporti sono beni comuni importantissimi.
IndiceComunicato di Italia dei Valori Ferentino
Comunicato stampa.Da tre anni Italia dei Valori di Ferentino denuncia la drammatica situazione finanziaria delle Farmacie Comunali: una Società che produce soltanto perdite, che accumula debiti, che distrugge il capitale ed il patrimonio. Ebbene, il 10 dicembre scorso l’amministrazione Fiorletta ha confermato nero su bianco le nostre denunce, con una delibera consiliare che stabilisce questi punti fermi: 1. il capitale sociale della Società Farmacie Ferentino srl da 120.000 € è diventato prima ZERO e poi -44.592,20€. 2. la società non ha mai prodotto utili: nel 2011 ha perso 137.601,09€ e nei primi nove mesi del 2012 ha perso 93.252,59€. 3. nell’assunzione del personale, nell’affidamento di incarichi professionali, nell’acquisto di beni e servizi la società non ha mai rispettato i principi di carattere generale della pubblica amministrazione: non ha fatto concorsi e non ha fatto gare. Se la cittadinanza non si mobilita, fra non molto assisteremo alla svendita della quota comunale della società. Un danno per i cittadini, che perdono un bene comune e una azienda che potenzialmente può portare consistenti utili nelle casse comunali.
La storia nel dettaglio.La costruzione di una rete di farmacie comunali è prioritaria fin dagli anni ’50: oltre a fornire un servizio di consulenza sanitaria, queste garantiscono farmaci ad un prezzo inferiore anche nelle periferie delle città, in favore delle fasce più deboli della popolazione. Finché la gestione delle Farmacie Comunali è stata “in economia”, il bilancio dell’azienda era inserito nel Bilancio del Comune, e quindi le operazioni erano indistinguibili. Erano presenti una serie di situazioni debitorie sulle quali stiamo indagando. Invece di una gara ad evidenza pubblica, la scelta del socio privato è stata portata avanti con una trattativa diretta. L’intervento del socio privato non è quindi mai stato chiarificato: il Comune ha costituito la nuova società e poi ceduto una quota del 49%, a fronte di non si sa bene cosa. Non ancora rodata la società, già viene “individuato il luogo dove spostare la Farmacia Stazione”: lo leggiamo nel Bilancio 2005. Forse è questo il senso di tutta l’impresa? Documento che tra l’altro presenta un’incongruenza non da poco: il Patrimonio netto di chiusura 2005 non corrisponde al Patrimonio netto di apertura 2006. Forse la Notte di Capodanno ha portato doni? Nel 2006 si riconoscono compensi aggiuntivi per i consiglieri (5.000€ oltre oneri accessori) e si acquista una Lancia Musa per gli spostamenti del personale della società (23.000€). Nel 2007 la società passa da 12 a 13 dipendenti, un consigliere riceve compensi accessori per 3.770€, il collegio sindacale si vota un aumento e riceve compensi per 17.500€. Nel 2008, alla nascita della nuova Farmacia Stazione (un edificio di ottima fattura, ma con una spesa che ha ampiamente sforato le previsioni? Forse un errore di valutazione?) ecco 92.991€ di arredi, €40.256 di stigliatura (per chi non comprendesse il termine, è la completa attrezzatura per svolgere l’attività), ed un patrimonio netto che, dai 634.466€ iniziali, scende di botto a 186.213€. A questo punto (2010) il finanziamento fruttifero dei soci comincia a pesare, con un valore iniziale di 630.000€, che aggiunto di interessi arriva a 672.125€. – interessi passivi verso banche: 72.856 € I conti si incasinano non poco, e il consiglio di amministrazione decide che “la ripartizione dei ricavi secondo le diverse categorie di attività non è significativa”, onde evitare eccessiva trasparenza nei bilanci. Ed è così che si prosciuga completamente il fondo oneri e rischi diversi di 180.000€. Si approva il bilancio 2010 utilizzando la riserva da conferimento per 248.252€ ed una riduzione di 20.000€ del capitale sociale per coprire la perdita. E qui accade un primo fatto che dovrebbe far riflettere il cittadino. Al 31 Dicembre 2010 sussiste il presupposto della continuità aziendale, quindi si va avanti. Ma alla prima Assemblea Ordinaria (7 Luglio 2011) già si lamenta l’aumento dei costi relativi al personale dipendente, agli interessi bancari passivi, agli ammortamenti e ai costi per i servizi. E tutto è esplicitamente dichiarato nel verbale come dovuto all’entrata in funzione della farmacia Stazione: si legge infatti “i costi per i servizi (utenze, pulizie, imballaggi) sono aumentati per l’attivazione della nuova farmacia, che ha una superficie molto più ampia”. Alla fine, i risultati saranno terrificanti. L’esercizio risulta in perdita di: – Settembre 2012: -93.252,59 € E a Dicembre 2012 l’attuale Amministrazione comincia a discutere se mantenere o no la quota in questa società partecipata.
L’analisi dei numeri a bilancio.In questa tabella riepilogativa [.html] [.pdf] sono evidenziate le varie incongruenze nella gestione. 1) L’utile dell’azienda è stato al massimo dello 0,18%. Ora è del -7%! 2) Nel 2009 e 2010 i prodotti sono stati venduti a prezzo inferiore del loro prezzo di produzione. 3) Tra il 2006 e il 2010 ci sono 1.300.000€ in bilancio la cui destinazione non è chiara. 4) La percentuale di rimanenze di magazzino si aggira attorno al 25%. 5) Il rapporto di indebitamento sul valore della produzione supera il 140%. 6) Il patrimonio netto alla chiusura da 812.410€ è sceso a 186.000€. 7) Esistono incongruenze tra le cifre di chiusura dell’anno 2005 e quelle di apertura del 2006. Stessa situazione nel 2009 e 2010.
Dati statistici e opinioni di tecnici del settore.Gli studi di settore (vedi archivio) ci dicono che l’utile di una farmacia deve essere almeno del 10%. Abbiamo allora intervistato vari farmacisti e tecnici, chiedendo di analizzare i dati di bilancio e dirci la loro. Acquisti. Per indagare su alcuni eccessivi ingressi in magazzino, il farmacista G.P. di Roma ci fa l’esempio dei prodotti ad alta rotazione. Vendendo 100 “cardioaspirine” al mese, con una dilazione del pagamento a 3 mesi, è buona pratica ordinare 300 pezzi, ottenendo uno sconto extra. Ma non più della normale rotazione, infatti: “Alcuni responsabili acquisti non troppo… responsabili, preferiscono ordinare di più per avere un regalo (spesso schermi tv o telefoni cellulari), che non passano nella contabilità. Ci fu una persona che, per raggiungere il tetto di 100.000€ in profilattici, ottenne in regalo una Fiat Panda: non essendo soldi suoi, riempire il magazzino gli era sembrata una buona idea pur di avere una macchina nuova. Ma alla fine dell’anno i conti ovviamente non tornavano“. A Ferentino abbiamo 520.000€ di rimanenze (2011). Farmaci in nero. La possibilità di avere farmaci in nero è limitata, spesso anche per la serietà delle grandi multinazionali farmaceutiche. La possibilità di tale analisi quindi andrebbe ristretta alle forniture di piccole aziende italiane, che producono farmaci generici: nell’ambito farmaceutico è nota l’indagine su alcune aziende nella zona Casal di Principe. Peccato che l’Amministrazione Comunale non abbia mai chiesto questa indagine. Distruzione dei farmaci scaduti. L’Ass.Inde (Associazione per l’indennizzo dei Resi delle Specialità Medicinali) si occupa di rimborsare una parte del costo dei farmaci portati a distruzione (vedi archivio): nei bilanci delle farmacie di Ferentino non compare mai. Si distruggono però 100.000€ di prodotti scaduti (2005, dati per anni successivi non disponibili). I contratti di lavoro. Il consulente del lavoro G.F. di Frosinone evidenzia che avere 12 persone part time non conviene: si ottengono 200€/mese di differenza, ma con un orario molto ridotto in confronto: 44 ore contro 30. E’ accaduto però che nell’assemblea di Luglio 2011 si innalzasse il tempo di part-time a 38 ore, con maggior onere contributivo rispetto ad un contratto a tempo pieno. Spese ordinarie. A detta di numerosi farmacisti, le pulizie possono essere eseguite dal personale della farmacia: a Ferentino valgono 16.000€ l’anno (2005, dati per anni successivi non disponibili). Alcuni dati statistici. Seguono alcuni dati sulle Farmacie nella Provincia di Frosinone (vedi archivio): si noti che le farmacie comunali di Ferentino non sono considerate rurali, quindi non godono di agevolazioni dalla Regione Lazio.
Appena possibile aggiungeremo altri dati statistici significativi per l’analisi.
Parola agli amministratori per spiegare le loro ragioni.La nostra indagine non è un atto d’accusa contro chi lavora in Farmacia, ma contro il socio di maggioranza Comune di Ferentino, che non svolge MAI il ruolo di controllo che gli compete. E’ per noi importante fornire ai diretti interessati la possibilità di chiarificare meglio la situazione, tramite questa sezione del presente report: la trasparenza viene anche con una corretta informazione! Ecco le teorie a discolpa di chi amministra farmacie:
La prima posizione è facilmente demolita: i commercianti di tutti gli altri settori lavorano in condizioni di libero mercato, con prezzi che oscillano e subiscono concorrenza. Variazioni di prezzo, condizioni di distribuzione e tariffe vengono di norma eseguite con preannuncio di 4 mesi! La seconda considerazione dipende solo dalla corretta gestione del magazzino: quante volte ci siamo sentiti dire “Lo ordino e arriva dopodomani” ?. Affrontare il rischio d’impresa è il compito dell’amministratore. La constatazione degli interessi passivi, rapportata alla situazione di Ferentino, è il proverbiale “passo più lungo della gamba”. Le ultime due posizioni hanno invece qualche fondamento, per questo vengono investigate nel seguente articolo sui margini operativi per una farmacia (vedi archivio).
Margini operativi per una farmacia.Il Servizio Sanitario Nazionale richiede uno sconto fisso sui farmaci, che va a limare il guadagno del farmacista (vedi archivio). Lo sconto obbligatorio a carico delle farmacie è in misura progressiva in relazione al prezzo di vendita al pubblico. Ecco una tabella riassuntiva dei prezzi. Il Decreto Bersani ha equiparato il farmaco senza obbligo di prescrizione ad un qualsiasi altro bene per quanto riguarda il prezzo di vendita, che oggi è totalmente libero e lasciato alla scelta del farmacista In occasione del sisma del 6 aprile 2009, le provvidenze a favore dei terremotati sono state un pretesto per un ulteriore sconto dell’1,4%. L’ulteriore sconto in favore del SSN era nell’aria da quando si era scoperto che sui medicinali generici il margine di utile praticato dalle farmacie era ampiamente superiore a quello previsto dalla legge per le specialità medicinali. Questa legge ha graziato solo le farmacie rurali più disagiate. Nel predisporre una serie di norme finalizzate al contenimento della spesa pubblica, il Governo, approvando il D.L. 78/2010, ha introdotto un nuovo intervento sulla spesa farmaceutica. Tale provvedimento ha posto l’attenzione sui margini della farmacia attraverso l’introduzione di un ulteriore sconto del 3,65%, anche per le farmacie rurali. Trattando dei margini di remunerazione sugli altri prodotti, non può essere dimenticata la “Tariffa nazionale per la vendita al pubblico dei medicinali”, prevista dall’art. 125 del Testo unico delle leggi sanitarie (vedi archivio). Questa stabilisce che, per la determinazione del prezzo al pubblico dei medicinali magistrali (sono i medicinali preparati dal farmacista in farmacia per un determinato paziente), tale tariffa sia aggiornata ogni due anni a cura del Ministero della Sanità (oggi Ministero della Salute), sentita la Federazione degli ordini dei farmacisti. L’ultima edizione della tariffa però risale al 18 agosto 1993.
Il rischio di svendita di un importante bene comune: domande e conclusioni.Abbiamo detto che, per via del Patto di Stabilità, i Comuni devono obbligatoriamente liberarsi delle aziende partecipate in perdita da 3 anni. Come ogni legge in Italia, nemmeno il Patto di Stabilità è chiarissimo su come conteggiare esattamente i 3 anni, quindi il cittadino ferentinate ha ancora tempo per sistemare la situazione. – Non è il caso di indagare sull’effettivo contributo del socio privato alla società? – La Farmacia originariamente doveva servire una zona periferica: Via Stazione Km. 5, cioè i dintorni della Stazione Ferroviaria, le campagne e la zona industriale. La farmacia invece è ora in Via Stazione Km. 0, cioè sulla Via Casilina (a testimonianza di questo, la necessità di abbattere la montagnola di terra che visivamente la divideva dalla grande arteria). – E’ il caso di vendere la struttura per avere denaro liquido quanto prima? Oppure è il caso di rimettere in ordine i conti? – C’è un disegno dietro la sequela di eventi? Si sta configurando la svendita? La Farmacia è un bene strategico? – Nel costituire la società Farmacie, il Comune di Ferentino ha fornito la proprietà ed una riserva di conferimento di 675.000€. Quanto ha fornito alla società il socio privato? – Non è una cifra eccessiva lo smaltimento di 100.000€ di farmaci scaduti? Perchè per gli anni successivi al primo non è specificata la quota di farmaci avviati a smaltimento? Eppure le apposite ditte rilasciano dei certificati. – Perchè il patrimonio netto di chiusura del 2005 è di €791.516, e il patrimonio di apertura del 2006 differisce? – La Farmacia Stazione, per la cui costruzione è stato necessario un mutuo di 700.000€ nel 2007, non è un edificio troppo costoso? – Perché nel 2008 si è cambiato il criterio di valutazione del magazzino? – Perchè si è deciso di spalmare il piano di ammortamento dei costi di avviamento in 18 anni, per poi modificarlo in 20 anni? Non è questo un chiaro indice di una serie di errori di valutazione sulla corretta capitalizzazione della società? – Perchè di nuovo nel 2010 il valore di produzione iniziale risulta differente da quello del bilancio approvato nel 2009? Con queste domande vorrei che si aprisse una discussione seria con i cittadini, e soprattutto che ci fosse l’occasione vera di un confronto con l’Amministrazione, a cui chiediamo una volta per tutte la verità dei fatti e soprattutto la direzione verso cui stanno guidando la società Farmacie. Solo con una indagine puntuale e con lo studio approfondito del problema è possibile trovare una soluzione efficace. Ma senza il supporto dei ferentinati che hanno a cuore il loro futuro, queste informazioni resteranno segrete ai più, proprio come gradirebbe l’attuale Amministrazione per agire indisturbata. Grazie,
Marco Infussi
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Marco InfussiFerentino a Antiche Fornaci Giorgi Tramite il gruppo civico Cambiare partecipo ad un progetto di rinnovamento della classe politica di Ferentino. Con questo sito internet cerco di informare e creare una discussione trasparente circa le scelte operate dall'amministrazione comunale.
Lavoro in architettura e restauro, progettando e realizzando ambienti, strutture, arredi ed oggetti tramite la mia azienda, Fornaci Giorgi, che produce pavimenti, rivestimenti ed elementi architettonici in cotto fatto a mano.
Mi interesso di arti visive, interfacce uomo macchina, applicazioni internet. Ho il pollice verde ed amo mia moglie Domitilla e nostra figlia Charlotte.
In passato ho collaborato con Wikipedia, Ubuntu, Live Performers Meeting, Il Cartello per la promozione e diffusione delle arti, Greenpeace, Festival Arrivano i Corti, Il Giardino delle Rose Blu, Il Gabbiano.
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